Progetti

AGGIORNAMENTO CALCUTTA 2022

 

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OSPEDALE E LABORATORIO DIAGNOSTICO

 

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RICONGIUNGIMENTI BAMBINI IN STATO DI EMERGENZA

 

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CLINICHE ITINERANTI NEGLI SLUM E NEI VILLAGGI RURALI

 

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POZZO CON POMPA A PANNELLI SOLARI

 

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Ricongiungimento

È dimostrato che l’India è una delle principali sorgenti di tratta di essere umani, commercio che coinvolge 13 milioni di bambini ogni anno nel mondo. Secondo l’Indice Globale della Schiavitù (Global Slavery Index), ogni anno 35 mila bambini indiani finiscono nella rete dei trafficanti di esseri umani. Sembra che il dato sia sottostimato, in quanto la maggior parte di questi bambini non ha certificato di nascita, quindi legalmente “non esiste”. Una ricerca realizzata dal National Crime Records Bureau (Nerb, agenzia governativa indiana) registra un’impennata del 250% della tratta di essere umani negli ultimi 3 anni. La costante migrazione dal vicino Bangladesh e il Covid ne sono responsabili.

Da Calcutta transitano milioni bambini che vengono rapiti, trasportati, venduti, e immessi forzatamente nel mondo della prostituzione minorile, del lavoro forzato, della schiavitù̀, o venduti per l'espianto di organi. Le adolescenti vengono rinchiuse e sfruttate come “fattrici” per rivendere i bambini al mercato nero.

I bambini in stato di emergenza, segnalati e identificati attraverso la Childline* (una specie di telefono azzurro) e grazie al capillare e intenso lavoro svolto dal nostro personale specializzato, vengono tratti in salvo tempestivamente e condotti nei nostri rifugi sicuri. Per legge maschi e femmine devono risiedere in strutture separate.

Nel 2018 Skychildren ha ristrutturato una palazzina per accogliere queste bambine in difficoltà (Amader Bari), nel 2020 un altro edificio di dimensioni simili per salvare i bambini (Hamara Ghar) e garantire loro un immediato luogo sicuro. 

I nostri rifugi temporanei possono accogliere e proteggere contemporaneamente 50 bambine e 50 bambini arrivando a ospitarne in un anno circa 850 in ogni rifugio, sempre per brevi periodi. Con le nostre 2 case di emergenza salviamo 1700-1800 bambini ogni anno (vi invitiamo a leggere il nostro report). 

Entrambe le palazzine sono state ristrutturate radicalmente, dal rinforzo strutturale degli edifici al rifacimento totale e messa a norma degli impianti idrico ed elettrico, antincendio e di sicurezza. Le palazzine, di 3 piani, accolgono dormitori, cucina e aree di svago, stanza con attrezzature mediche per primo soccorso, stanza per la psicologa. 

Il processo di ricongiungimento** è complesso e si articola in più fasi:

  • Il bambino viene tratto in salvo, accolto nel rifugio, protetto, lavato, nutrito, vestito, gli vengono fornite le primissime cure mediche di emergenza e igieniche e gli viene assegnato un proprio letto e armadietto.
  • gli assistenti cercano di farlo esprimere per ricostruire la sua storia, per fornirgli supporto psicologico al fine di comprendere il suo grado di vulnerabilità e gestire al meglio il trauma subito, per avviarlo verso un percorso di recupero fisico ed emotivo in vista del ricongiungimento familiare. 
  • attraverso una serie di attività, si mira a rafforzare le capacità del bambino, mediante l’istruzione e la formazione sulle competenze trasversali utili alla vita quotidiana: attività ricreative e creative, di gestione dello stress e della rabbia, lezioni di arte, musica, karate, sensibilizzazione sui diritti e la tutela dei bambini. Nelle case vengono effettuati regolari visite mediche.
  • inizia un’impegnativa e costosa attività di ricerca della famiglia di origine da parte dei nostri operatori sociali per riunire alle famiglie i bambini rapiti, scomparsi, nei tempi più brevi possibili per evitare prolungamenti del trauma o addirittura rischi di ri-vittimizzazione, seguendo protocolli prestabiliti dalla legge indiana. Questo passaggio può durare qualche giorno, diverse settimane, o mesi, a seconda dello stato in cui vengono ritrovati i bambini, delle condizioni della famiglia (che può risiedere anche in un altro stato) o dell'eventuale necessità di collocarli in strutture permanenti qualora fossero orfani, abbandonati o la famiglia non fosse rintracciata o fosse ritenuta non idonea a crescere il bambino secondo quanto definito dal CWC (organo di protezione dell’infanzia legato al tribunale dei minori). In alcuni casi, dopo essere stato inserito in una casa di accoglienza a lungo termine, (case famiglia come quella di Keertika, sostenuta da Skychildren) si apre per il bambino la possibilità̀ di affido o di adozione.
  • successivamente al reinserimento famigliare, i nostri operatori aiutano il bambino vulnerabile e i suoi genitori ad accedere ai programmi governativi di supporto delle fasce deboli della popolazione per rafforzare le capacità della famiglia di curarsi di lui e forniscono sessioni di sensibilizzazione e consapevolezza sui diritti dei minori e sulla protezione dell’infanzia
  • la famiglia e il bambino restano, per tutto il tempo necessario (può significare mesi o alle volte anche un anno), sotto la guida e il controllo dei nostri operatori sociali, che tornano con regolarità per accertarsi che il minore non sia nuovamente esposto a pericoli.

Le nostre case rifugio per bambini e bambine in stato di emergenza (Hamara Ghar e Amader Bari) sono state selezionate come Progetto Pilota di riferimento nazionale dal Governo, che ha quindi deciso di contribuire economicamente in minima parte alla gestione del rifugio per le necessità di base (solo cibo e dotazione minima di abbigliamento). 

Anche durante i lock down più rigidi, entrambe le strutture sono rimaste aperte, in quanto definite dal Governo “strategiche e di vitale importanza per i bambini più vulnerabili”.

**Anche secondo la legge indiana (e la Carta dei Diritti dell’Infanzia- 1989) il fine primario è il ricongiungimento famigliare in quanto la famiglia è il luogo più indicato per un bambino per crescere.

REPORT 2020-2021  

Progetto Casa rifugio per bambine abusate - Calcutta, India

Lo scopo del progetto è quello di proteggere e sostenere bambine vittime di traffico di minori e violenze sessuali.

Ad oggi si tratta di una casa-rifugio a Calcutta, in cui sono assistite 25 bambine tra i 6 e i 17 anni, salvate da situazioni di estrema violenza e degrado.

Spesso sono state “date” (vendute) dai genitori ad altre famiglie come “lavoratrici domestiche” ancora piccolissime (molte a 3 o 4 anni), ritrovandosi in realtà a diventare vere e proprie schiave, vittime di continui abusi sessuali e psicologici. 
In altri casi si tratta di figlie di donne che sono state obbligate a matrimoni combinati intorno ai 10 anni e, dopo aver avuto numerosi figli, sono state abbandonate dal marito. Queste giovani madri lasciano i bambini incustoditi quando escono per cercare lavoro e, vivendo nelle baraccopoli o sulla strada, i loro figli subiscono abusi e violenze da parte dei “vicini”.

Presso la casa-rifugio viene loro assicurata, oltre alla soddisfazione dei bisogni primari (vitto, alloggio, vestiti, etc.), la frequenza regolare della scuola, una formazione professionale, patrocinio legale gratuito, assistenza psicologica continuativa e attività di svago per il loro benessere e la loro crescita fisica e mentale. L’obiettivo è di fare in modo che queste ragazze possano poi reintegrarsi nella società in modo costruttivo e senza ritornare ad essere vittime di abusi.

Ad oggi, almeno altre 50 bambine di cui conosciamo il nome e la storia di violenza, sono in attesa di poter entrare nella casa-rifugio. 

Progetto bambini dei quartieri a luci rosse - Calcutta, India

Lo scopo del progetto è quello di proteggere dallo sfruttamento e dagli abusi i bambini che vivono nei distretti a luci rosse di Calcutta, sostenendone l’istruzione

Secondo le statistiche, in queste zone della città lavorano circa 40.000 prostitute sotto i 18 anni. I quartieri a luci rosse sono aree di profondo degrado, dove la prostituzione anche minorile, l'abuso di alcol e droga, la violenza domestica, il traffico di minori, i matrimoni precoci, il lavoro infantile, costituiscono la normalità in un’infanzia a tutti gli effetti negata.

Nella totale promiscuità di questi ambienti, le madri stordiscono i figli più piccoli con l’alcol per tenerli con sé mentre svolgono la loro professione o li lasciano gironzolare incustoditi tra i pericoli del quartiere o incaricano i fratelli maggiori di prendersene cura, impedendo loro di frequentare la scuola. Spesso i bambini sono abusati dai clienti. La categoria di prostitute più ambita e redditizia è quella delle minorenni, che vengono tenute nascoste, in quanto per lo più si tratta di bambine rapite o che vengono violentate dai papponi per forzarle alla prostituzione già a 8 anni. La polizia archivia questi casi come “bambine disperse” invece che rapite. E nessuno le cerca più.

In questi quartieri attiviamo degli spazi dove i bambini possono rifugiarsi quando le mamme lavorano, in cui trovano riparo dalla violenza fisica e psicologica e dove viene offerto loro un primo livello di istruzione, oltre a un tetto sotto il quale fermarsi anche la notte nel caso non si sentano al sicuro.

Con il supporto degli insegnanti e degli operatori locali, vengono organizzati incontri regolari tra gli adulti del quartiere al fine di sensibilizzarli su temi chiave come i diritti dell’infanzia e l’importanza di mandare i propri figli a scuola.

Attraverso l’offerta diretta di servizi di istruzione, protezione e assistenza e attraverso questo lavoro sulla comunità, Skychildren intende assicurare i diritti dell’infanzia, indirizzando i bambini alle scuole governative dopo un'adeguata preparazione, supportandoli poi negli studi in modo da prevenire gli abbandoni scolastici e rendendoli consapevoli dei propri diritti e di come ottenerli. 

Progetto bambini invisibili delle stazioni - Calcutta, India

Una moltitudine di bambini in fuga dalla miseria dei villaggi rurali e spesso da abusi e violenze, usa le ferrovie per cercare di raggiungere le città, nell’illusione di trovare una salvezza. Come risultato, migliaia di bambini che giungono nelle stazioni con il desiderio di avventura e di una vita migliore, finiscono per vivere tra rotaie e banchine, esposti a droghe e brutalità.

La stazione è un luogo caotico, perfetto per persone che intendono approfittarsi di bambini soli, disperati e vulnerabili; molti di loro finiscono così per rifugiarsi nello stordimento delle droghe più economiche e più dannose. Uno stuolo di bimbi mendicanti è talmente comune in India da venire quasi ignorato dai viaggiatori: essi fanno parte dello “scenario” di una stazione. Diventano quasi invisibili.

Lo scopo del progetto è quello di individuare i bambini in pericolo prima che trafficanti e approfittatori ne abusino e di trarli in salvo offrendo loro un futuro. Presso le stazioni vengono creati dei rifugi dove centinaia di bambini, intercettati dagli operatori sociali sui binari e nei treni, possono trovare riparo. Hanno accesso a un pasto, all’igiene di base e ad assistenza medica di emergenza, se necessaria. Soprattutto, hanno accesso al supporto e al confronto con personale specificamente formato, che cerca di ricostruire la loro provenienza, di capire se e perché la famiglia non se ne sta prendendo cura, di instradarli verso l’istruzione e di prendersi in carico il loro futuro. La priorità è sempre quella di ricongiungere i bambini alla loro famiglia di origine: per questo, parte consistente del lavoro è quella svolta sulla comunità e finalizzata a “educare” le famiglie (e, se presente, il “gruppo dei saggi”) sui diritti fondamentali dell’infanzia, sul divieto del lavoro minorile, sui danni provocati dai matrimoni precoci, sull’importanza della scuola, etc.

Molte sono le storie di successo tra i bambini salvati nei nostri rifugi e concluse con il ricongiungimento a quelle famiglie da cui, di solito, si sono allontanati anche a 2 o 3 anni di età, per diventare pulitori di scarpe, drogati e piccoli prostituti.

Una componente importante di questo successo è rappresentata dal rapporto collaborativo che viene costruito, con grande impegno da parte dei nostri operatori, con i diversi soggetti che hanno un ruolo di impatto sul contesto delle stazioni: la polizia ferroviaria, i venditori ambulanti, chi a diverso titolo lavora sui binari. Queste sinergie permettono di costruire una rete informativa e di monitoraggio a protezione dei bambini, che, spesso, ne diventano parte, trasformandosi in veri e propri assistenti dei nostri operatori sociali. Sono loro stessi, infatti, a segnalare situazioni anomale o di pericolo, soprattutto a difesa di altri ragazzini. 

Progetto Anirban: istruzione e salute nei villaggi rurali - Calcutta, India

Questo progetto è incentrato sulla scolarizzazione di 350 bambini che vivono in una comunità ruraledel West Bengala, a circa 60 km da Calcutta, una delle zone più povere dell’India.

Le persone che abitano in queste aree sono per lo più contadini e braccianti analfabeti che vivono alla giornata in condizioni di estrema povertà e degrado, non sono quindi in grado di garantire un’istruzione ai loro bambini e in alcuni casi il soddisfacimento delle necessità di primarie.

Alcuni di questi bambini non hanno mai avuto accesso all’istruzione, altri frequentano la scuola governativa, ma la qualità dell’istruzione nelle scuole pubbliche è davvero scarsa*, da una recente indagine è risultato che il 60% dei bambini dai 7 ai 14 anni che frequentano la scuola non è in grado di leggere una semplice storia di seconda elementare.   

Abbiamo quindi sentito l’urgenza di impegnarci per fornire un’istruzione di qualità ai bambini svantaggiati che non sono mai andati a scuola e un’istruzione a sostegno e a compensazione di quella formale ai bambini più vulnerabili che frequentano le classi governative per dar loro aiuto ed evitare che abbandonino gli studi e tornino al lavoro minorile. I nostri bambini infatti, oltre a ricevere un’istruzione, sono protetti dal lavoro minorile, accompagnati in un percorso formativo e coinvolti in attività ricreativeche li aiutano a sviluppare le loro capacità e a conoscere i propri diritti e potenzialità, a sviluppare le proprie capacità cognitive, sociali, emotive, culturali e favorire la loro autostima. Viene insegnato loro come riconoscere una carezza buona da una che non lo è, il rischio dei matrimoni precoci, l’importanza dell’igiene personale, la non discriminazione.

Ai bambini vengono forniti zaini, libri, quaderni, divise, tutto il necessario per frequentare la scuola. Oltre ad un supporto educativo di qualità, ai bambini vengono forniti un pasto nutriente e assistenza sanitaria di emergenza

La sensibilizzazione dei genitori e dell’intera comunità è una componente essenziale del progetto. Mobilitare e responsabilizzare le comunità per migliorare la situazione delle scuole avviene mediante incontri settimanali tra genitori ed insegnanti. E di fondamentale importanza far comprendere ai genitori l’importanza dell’istruzione e come sostenere i propri figli a proseguire gli studi invece di spingerli verso il lavoro minorile e i matrimoni infantili. Si tratta della prima iniziativa di questo genere sul territorio

7 nuove classi e servizi igienici - la Rising Star School, una scuola per bambini con difficoltà di apprendimento

Nel 2019 abbiamo costruito un piano in più alla scuola nei villaggi rurali. L’ampliamento ospita 4 nuove classi per 160 bambini (asilo, pre-scuola per i bambini più grandi che non hanno mai frequentato la scuola, classe I e II classe). E’ in itinere la richiesta per la licenza fino alla classe XII.

Nel 2022 abbiamo ulteriormente ampliato la struttura e ottenuto 3 nuove classi e 3 servizi igienici per poter portare sui banchi di scuola altri 60 bambini. Le classi hanno grandi finestre sul verde, corrente elettrica, ventilatori, banchi in legno e lavagna (in India non sono cose scontate) e, soprattutto, insegnanti specializzati.

In queste nuove aule abbiamo aperto una “scuola speciale” per  bambini che hanno difficoltà di apprendimento. L’obiettivo è quello di diagnosticare l’esatta problematica, distinguendo situazioni patologiche da “semplici” difficoltà comportamentali, indirizzare, nel caso, la famiglia a strutture sanitarie adeguate e gestire gli altri casi con psicologi e insegnati specializzati affinché il bambino arrivi almeno a colmare il gap cognitivo di base per poter seguire un vero percorso educativo. Vengono redatti programmi speciali per ogni bambino

La scuola Rising Star è accreditata dal Ministero dell’Istruzione Governativo come Istituto autonomo, in grado di rilasciare diplomi equivalenti a quelli della scuola pubblica

9 bambini speciali: Special need 

Andando a far visita ai nostri bambini nelle loro baracche nei villaggi, siamo venute a conoscenza di alcuni bambini speciali con difficoltà motorie e di apprendimento che non avevano mai potuto lasciare la propria baracca. Abbiamo sentito forte il bisogno di intervenire.

Dal 2020 diamo sostegno attivo e costante a 9 bambini privi di autonomia motoria a causa di gravi disabilità fisiche e/o cognitive. Oltre ad aver fornito ausili personalizzati per disabili (sedie a rotelle e deambulatori speciali), abbiamo attivato un percorso riabilitativo a loro misura. Una volta alla settimana personale qualificato si reca nelle loro catapecchia il logopedista li aiuta a migliorare i disturbi legati al linguaggio e alle difficoltà di apprendimento e il fisioterapista tratta i bambini e insegna alle madri come far svolgere la ginnastica necessaria per prendersi cura delle disfunzioni motorie dei propri figli. Queste cure stanno dando ottimi risultati, oltre a offrire un progresso fisico concreto, sono di grande aiuto anche a livello psicologico, perché permettono ai nostri bambini e alle loro famiglie di credere nella possibilità di un miglioramento, che, giorno per giorno, sta avvenendo.

Pozzo a pannelli solari

Nel Bengala occidentale l'accesso all'acqua potabile è un sogno per milioni di famiglie, inoltre la contaminazione da arsenico nelle fonti è un problema molto diffuso e può causare malattie cardiovascolari, lesioni cutanee e altri problemi sanitari.

Per far fronte a questa urgenza nel 2022 abbiamo realizzato 1 pozzo nel villaggio di Sankerparulia dove abitano 2000 famiglie che vivono in situazioni di estrema povertà.

Il pozzo che abbiamo costruito è a pannelli solari, le pompe a energia solare sono alimentate da pannelli fotovoltaici che producono l’energia necessaria al funzionamento, ideale per quelle località dove la rete elettrica non arriva o spesso viene interrotta dai monsoni. 

Il pozzo è stato scavato fino a 1200 piedi (poco più di 356 m) per poter pompare acqua senza contaminazioni di arsenico. L'acqua è stata testata nei laboratori approvati dal governo e rilasciato il certificato di purezzaVai alla scheda

Biciclette

Il numero di bambini che frequenta la nostra scuola nei villaggi rurali è aumentato negli anni, grazie anche alle 75 biciclette che abbiamo regalato ai bambini che vivono più distanti che, grazie alle bici, possono frequentare le lezioni senza dover camminare per ore sotto il sole cocente.

Galline e caprette

Abbiamo regalato galline e caprette da latte alle famiglie più vulnerabili e bisognose dei nostri bambini. Ora hanno uova e latte fresco tutti i giorni!  Dopo 6 mesi quando siamo tornate nel villaggio, erano già nati pulcini e piccole caprette, diventate anche animali da compagnia dei nostri bambini.

Progetto scuole per i bambini di strada - Calcutta, India

A Calcutta ci sono migliaia di bambini che vivono in condizioni disperate sulla strada, sui binari dei treni, nei mercati, negli slum o in quartieri abusivi, in condizioni al limite della sopravvivenza. Questi bambini indifesi sono continuamente esposti ad abusi fisici, economici e sessuali. Skychildren cerca di aiutarli, togliendoli dalla strada e portandoli in centri d’istruzione, dove possano prepararsi a entrare o ri-entrare nel sistema scolastico ufficiale. L’età dei bambini va dai 4 ai 14 anni.

Molto spesso vengono dai margini estremi della società e i loro genitori sono coinvolti in attività illecite o a rischio (traffico di droga, produzione illegale di liquore, mercato del sesso, raccolta di stracci), generando grave insicurezza al nucleo famigliare. Frequentemente i bambini si dedicano a una serie di piccoli mestieri che servono per arrotondare le magre entrate dei genitori. Per questo motivo, i nostri centri scolastici sono aperti in orari compatibili con le loro occupazioni nei mercati (come venditori di tè, pulitori di scarpe, piccoli facchini) o nelle attività di famiglia, normalmente attive nelle prime ore della mattina.

I bambini che frequentano i nostri centri ricevono istruzione, libri e materiale scolastico, un pasto e assistenza psicologica. In questo modo vengono motivati a non abbandonare gli studi e ricevono supporto nei compiti assegnati dalle scuole governative (per chi riesce a frequentarle), non potendo contare sull’aiuto da parte dei genitori (di solito analfabeti). Oltre all’istruzione tradizionale, vengono insegnate diverse attività pratiche, come yoga, danza, sport, teatro, poesia, marionette, musica e arti e mestieri. Le diverse attività in cui è coinvolta la classe aiutano a superare le barriere, a creare fiducia e aiutano i bambini a diventare maggiormente autosufficienti e in grado di difendersi.

Il supporto psicologico è molto importante per questi bambini che sono esposti fin da piccoli a rischio di abusi e ad ambienti pericolosi. Proprio per questo motivo, dal 2014 abbiamo esteso la presenza della psicologa nei centri da 3 a 5 volte alla settimana, riscontrando benefici immediati e tangibili.

Oltre ad attività di lavoro diretto con i bambini, il programma prevede anche iniziative per formare e istruire i poliziotti in merito ai diritti dell’infanzia e alla giustizia minorile. Tra tutti i dipartimenti governativi, infatti, la polizia è quello più a contatto con la base popolare ed è spesso diretta testimone della “vita vera”, venendo anche coinvolta nelle controversie con genitori e bambini.

Il progetto si è dimostrato di grande successo nel recupero di bambini in età scolare e nel loro inserimento nel sistema scolastico ufficiale e ha avuto un impatto generalmente positivo sull’intera comunità. 

Cliniche itineranti

Cliniche itineranti nei villaggi rurali

I villaggi nelle campagne distano parecchie ore di auto dagli ospedali di Calcutta e spesso i bambini ricevono cure mediche solo quando le malattie sono ormai a uno stadio troppo avanzato. Nelle baraccopoli, come lo slum di Chitpur, il problema non è la distanza, ma spesso l’ignoranza dei sintomi, la cronica scarsa attenzione alla salute dei bambini e la sostanziale inesistenza di servizi sanitari pubblici gratuiti per gli indigenti.

Per questo, abbiamo avviato da anni il progetto delle "Cliniche Itineranti", che si concretizzano in una lunga e intensa giornata ogni settimana o ogni mese, durante la quale vengono allestiti degli ambulatori temporanei e un dispensario: gli abitanti dei villaggi e degli slum possono così accedere a cure mediche di base di estrema importanza quali viste mediche generali, profilassi vaccinali, terapie farmacologiche, somministrazione di vitamine, pasti nutrienti per neonati e future mamme.

Ci occupiamo in particolare dei bisogni dei bambini, delle donne incinte e delle mamme che allattano, degli adolescenti e degli anziani. Viene data importanza al miglioramento delle condizioni generali dei pazienti, cui vengono somministrate cure e farmaci gratuitamente. 

Per ogni paziente visitato viene preparata una scheda in cui sono indicati i dati medici, le medicine prescritte e lo stato di salute. La scheda viene aggiornata ad ogni visita.

L'obiettivo è di fornire cure di qualità, diagnosi e farmaci gratuiti agli abitanti delle campagne e delle baraccopoli, con il necessario rinvio agli ospedali del governo locale per eventuali indagini e trattamenti medici più approfonditi. Nel caso in cui il paziente non venga ammesso all'ospedale governativo, sarà ricoverato presso l'ospedale di Hope.

Il progetto include una componente significativa di "counseling" da parte di qualificati operatori sociali. L'intera comunità viene contattata e coinvolta in successivi incontri individuali e collettivi in cui si cerca di promuovere la conoscenza riguardo alle malattie, di fare prevenzione, di aiutare queste persone ad accedere ai servizi sanitari governativi (è stata costituita una rete con gli ospedali statali, dove vengono inviati i pazienti più gravi o cronici) e, in generale, di favorire un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e dell'utilizzo di acqua potabile. Un'attività fondamentale è il "controllo" che gli operatori fanno, famiglia per famiglia, successivamente alla giornata della clinica, per verificare che le medicine consegnate non vengano rivendute, dimenticate o assunte in maniera non corretta.

Da qualche mese siamo stati autorizzati dal governo del West Bengala a somministrare il vaccino anti Covid-19 e abbiamo già immunizzato -sia nelle campagne sia negli slum di Calcutta- centinaia di persone che per ignoranza o impossibilità di raggiungere i centri vaccinali, altrimenti non avrebbero avuto accesso al vaccino.

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